Domande frequenti

Quanti sono i tipi di donazione?
I tipi di donazione sono fondamentalmente due: la donazione di sangue intero e la donazione di emocomponenti mediante aferesi. Con l’aferesi si possono raccogliere plasma (plasmaferesi), piastrine (piastrinoferesi), plasma-plastinoferesi, globuli bianchi (leucaferesi).

Chi può donare?
Tutti possono donare il sangue. Basta essere sani e non avere comportamenti a rischio che possano compromettere la tua salute e di conseguenza, quella di chi riceve il tuo sangue. Sarà comunque il medico trasfusionista a valutare la situazione.

Quando non si può donare?
Principali cause di sospensione della donazione:

  • Esclusione permanente: Epatite B e C
  • 1 anno: dopo il parto
  • 6 mesi: dopo l’interruzione della gravidanza
  • 6 mesi: dal rientro da viaggi in zone a rischio malarico
  • 4 mesi: dopo piercing, tatuaggi, rapporti sessuali a rischio, interventi chirurgici maggiori, agopuntura, gastroscopia, colonscopia
  • 3 mesi: dal rientro da viaggi in zone endemiche per malattie tropicali

Perché è importante la donazione periodica?
Perché c’è un controllo maggiore sulla salute del donatore e più sicurezza per il ricevente. Con donazioni “periodiche” si rende possibile un controllo dei parametri sanitari molto più affidabile e valido sia per il donatore stesso che per il ricevente. Viceversa con donazioni “occasionali”, effettuate senza una cadenza temporale regolare, anche il controllo della salute del donatore diventa occasionale.

Cos’è una unità di sangue?
Una unità di sangue è costituita da 450 ± 10 % ml di sangue che viene raccolto durante una sola donazione. I soggetti sani hanno circa 5-6 litri di sangue e possono tranquillamente donarne una quantità pari a 8-9% del volume totale, equivalente ad una unità di sangue.

Cos’è un emocomponente?
Tutto il sangue intero raccolto dalle Strutture Trasfusionali viene separato nei singoli componenti, in modo che una sola donazione possa aiutare più persone. I principali emocomponenti sono rappresentati da: globuli rossi, che servono a trasportare l’ossigeno; piastrine, che servono a favorire l’arresto delle emorragie e plasma, che contiene soprattutto albumina, fattori della coagulazione, anticorpi.

Cos’è l’emoglobina?
E’ una proteina che si trova all’interno dei globuli rossi e serve a legare l’ossigeno consentendo così al sangue di portare questo “elemento essenziale “ a tutti gli organi del corpo. I valori minimi richiesti per legge ai Donatori sono di 13,5 per gli uomini e 12,5 per le donne; con valori più bassi, si possono donare plasma e/o piastrine, oppure soprassedere alla donazione. È affidato al Medico il compito di valutare caso per caso e prendere la decisione che tutela di più la salute del Donatore.

Quanto sangue serve per i trapianti?

  • Rene: servono in media 4 donazioni di globuli rossi
  • Cuore: 10 donazioni di globuli rossi, plasma e piastrine con picchi di 30/40
    Fegato: nelle prime 24 ore: 12 sacche di globuli rossi (16 nei primi 10 giorni); 27 sacche di plasma fresco congelato (35 nei primi 10 giorni); 2 sacche di piastrine (5 nei primi 10 giorni).
  • Si possono raggiungere punte di 160/170 sacche di globuli rossi, 290/300 di plasma e 140 di piastrine per interventi particolarmente impegnativi.
  • Midollo osseo: da 50 a 80 donazioni di globuli rossi, plasma, piastrine ed immunoglobine, con picchi di 200/300 donazioni ogni terapia (4/5 mesi) prima del trapianto.

Perché per fare una donazione di sangue bisogna compilare un questionario, fare una visita medica, accertare il valore dell’emoglobina, fare delle analisi obbligatorie?
Per evitare o ridurre la trasmissione di virus ed altre infezioni è necessaria una stretta collaborazione tra il Donatore ed il Medico Trasfusionista: il Donatore dovrà riferire al Medico ogni abitudine di vita o comportamento che sia a rischio . di trasmissione; il Medico aiuterà con domande appropiate la ricerca degli eventi a rischio. Il colloquio rimane assolutamente riservato ed è coperto da segreto. Per questo è stato elaborato un apposito questionario che faciliterà il compito di entrambi. Oltre a ciò su ogni Donatore, all’atto della donazione o prima della stessa, vengono ricercati obbligatoriamente i marcatori per i virus HIV; HCV; HBV e per la sifilide. Solo le donazioni negative per questi marcatori vengono validate e possono essere utilizzate. E da tenere presente che tra il momento in cui si contrae l’infezione e la possibilità di rilevarla con gli esami di laboratorio intercorre un periodo (da qualche giorno a poche settimane) durante il quale i test possono risultare falsamente negativi. È quindi importantissimo per la sicurezza delle trasfusioni che il Donatore comunichi qualsiasi situazione che possa averlo esposto a rischio di contrarre una malattia trasmissibile con il sangue.
Completano l’indagine un’accurata raccolta della storia sanitaria del Donatore, una visita clinica ed esami diagnostici, compresa la determinazione dell’emoglobina che viene effettuata immediatamente prima della donazione; tutti questi atti hanno lo scopo di rendere la donazione sicura e senza rischi anche per il Donatore. Allo scopo di tutelare la salute dei potenziali dei Riceventi, è inoltre opportuno che il Donatore comunichi tempestivamente alle Strutture Trasfusionali eventuali malattie insorte subito dopo la donazione, in particolare febbre, malattie infettive, epatiti, ecc..

Cos’è il consenso informato?
Il consenso informato è l’atto con cui il Donatore dichiara la sua libera volontà di effettuare la donazione. Il consenso si chiama “informato” perché è conseguente a informazioni che il Medico Trasfusionista deve fornire al Donatore sugli scopi della raccolta, sulle modalità e suo rischi della donazione, sul comportamento post donazione, ecc. e permette una decisione consensuale dopo l’accurata valutazione dell’apposito questionario. In modo sintetico queste informazioni sono contenute in questo oposculo, ma potranno essere ulteriormente sviluppate nel colloquio che si svolgerà durante la visita pre- donazione. Non avere timore di fare domande e pretendi chiarezza; non puoi dare un vero consenso, se non hai ben compreso.

Cosa vuol dire autoesclusione?
In ogni fase della procedura di donazione puoi decidere di ritirarti. Se hai già iniziato a donare, puoi chiedere di interrompere la donazione; se hai completato la donazione puoi chiedere l’eliminazione della sacca con una procedura che tuteli la Tua riservatezza rivolgendoti ad un Medico delle Strutture Trasfusionali.

Cosa vuol dire esclusione temporanea?
Vi sono varie condizioni di salute o comportamenti che presentano un rischio temporaneo di danno per il Donatore oppure per il ricevente . In questi casi il Donatore viene prudenzialmente sospeso dalla donazione per un periodo di tempo determinato.

Cosa vuol dire esclusione permanente?
Qualora le condizioni di salute del Donatore non consentono la donazione ed il rischio di trasmissione di malattie infettive o, comunque, di provocare danno al Ricevente o al Donatore stesso con il prelievo sia certo o molto probabile, il Donatore viene dichiarato non idoneo e sospeso definitivamente dalla donazione. La selezione del Donatore viene effettuata in base ai criteri medici stabili dalla normativa corrente.

Cosa succede se qualche esame del Donatore risulta alterato?
Se un esame di laboratorio o strumentale dovesse risultare alterato, il Donatore sarà richiamato per gli opportuni controlli.

Cosa succede se il Donatore risulta positivo per qualche test?
Se un test risulta positivo o dimostra una patologia, verrà ripetuto per conferma, Qualora la positività venisse confermata in tutti i controlli, l’unità raccolta verrà eliminata e il Donatore verrà informato in modo riservato. Tutti i risultati dei test sono trattati con il segreto di ufficio.

Qual è il rischio per chi riceve una trasfusione?
Il rischio di contrarre l’AIDS e le epatiti B e C attraverso la trasfusione di sangue ed emocomponenti è estremamente ridotto da quando sono stati introdotti i test per la ricerca dei markers virali specifici. Ancora oggi, però, il rischio di trasmettere l’epatite B ed in particolare l’epatite C rimane più elevato di quello per l’AIDS. È per questo che la selezione del Donatore deve essere accurata e richiede la collaborazione del donatore stesso.

Si può prendere l’AIDS o altre infezioni virali donando sangue?
NO, non si può prendere l’AIDS né altre infezioni virali donando sangue. Tutto il materiale usato per i salassi è sterile e monouso, viene usato una sola volta e poi eliminato.

Come avviene la donazione di sangue intero?
Vi è una fase pre-donazione durante la quale il Donatore riceve le informazioni necessarie per il consenso informato, riempie insieme al medico il questionario, si sottopone a visita medica ed alla determinazione dell’omoglobina. Se è idoneo,entra in una sala attrezzata per il prelievo, dove viene identificato e fatto sdraiare su una comoda poltrona relax. Dopo accurata disinfezione della vena alla piega del gomito, un sanitario introduce in vena l’ago di una sacca da prelievo, numerata in modo da evitare scambi. La sacca è posta su una bilancia elettronica che interrompe automaticamente, il prelievo non appena è stata raccolta la quantità di sangue prestabilita. Il prelievo dura circa 10 minuti e per tutta la sua durata è utile aprire e chiudere alternativamente il pugno per aiutare il flusso del sangue. Al termine del prelievo. È necessario tenere premuto un tampone sul punto di prelievo a braccio esteso per 2-3 minuti. Non bisogna alzarsi immediatamente alla fine del prelievo, ma è opportuno attendere un po’ di tempo e poi alzarsi per gradi. Prima di abbandonare la sala, bisogna attendere l’assenso da parte del sanitario. Finita la donazione il Donatore riceverà un adeguato ristoro. Ricorda: puoi fare domande, segnalare eventuali malesseri o chiedere di interrompere la procedura in ogni momento della donazione. Tutte le fasi delle Donazioni sono accuratamente proceduralizzate.

Con quale frequenza si può donare sangue intero?
In media è necessario circa un mese per riformare i globuli rossi donati. Di conseguenza l’intervallo tra due donazioni di sangue non può essere inferiore a 90 giorni. Gli uomini possono donare 4 volte in un anno, le donne in età fertile 2 (da valutare caso per caso se è in menopausa).

Quali sono i rischi della donazione di sangue intero?
Normalmente la donazione di sangue è ben tollerata. Possono verificarsi inconvenienti nella sede della puntura, quali piccoli ematomi e, molto raramente, flebiti. Di rado, il Donatore può accusare vertigini, nausea e sensazione di svenimento, quasi sempre su base emotiva,

Cos’è l’aferesi?
L’aferesi è un tipo particolare di donazione che consente la separazione di sangue e la raccolta di un singolo specifico emocomponente, di solito plasma ( plasmaferesi ) e piastrine (piastrinoaferesi). Talvolta si raccolgono i globuli bianchi (leucaferesi).

Come avviene la donazione mediante aferesi?
Le varie fasi sono identiche a quelle della donazione di sangue. Nell’aferesi però il prelievo viene effettuato da una macchina che separa automaticamente dal sangue intero parte dell’emocomponente selezionato, e restituisce al Donatore, attraverso lo stesso ago del prelievo, i componenti non utilizzati. La raccolta avviene in modo automatico e la macchina è provvista di sensori e sistemi di allarme che garantiscano la sicurezza della procedura.

La procedura di aferesi è sicura?
SI.. Tutti gli aghi e i tubi in cui scorre il sangue sono nuovi, sterili e vengono gettati dopo l’uso. Non vi è possibilità di contatto tra la macchina ed il sangue del Donatore; pertanto non c’è alcun rischio di contrarre alcuna malattia infettiva con la donazione.

Quanto tempo richiede l’aferesi?
I tempi di donazione sono variabili:una plasmaferesi richiede circa 25-40 minuti; una piastrinoaferesi 50-70 minuti. A causa dei tempi più lunghi la procedura di solito avviene in modo programmato (appuntamenti telefonici tramite le Associazioni di Volontariato o direttamente con le Strutture Trasfusionali).

Possono i Donatori di aferesi donare anche sangue intero?
SI. Anche se alcuni criteri di selezione sono diversi, non vi sono sostanziali differenze tra le due modalità di donazione.: bisogna aspettare 14 giorni tra una donazione di aferesi ed una di sangue intero. Tuttavia è necessario che passino 30 giorni tra una donazione di sangue intero ed una aferesi.

Chi ha bisogno dei prodotti dell’aferesi?
Il plasma è prevalentemente destinato al trattamento dei difetti della coagulazione che colpiscono circa l’uno per mille della popolazione e possono essere dovuti sia a difetti congeniti che a malattie acquisite. Quasi tutto il plasma raccolto viene lavorato industrialmente per la produzione di farmaci emoderivati (fattori della coagulazione, immunoglobine, albumina) che hanno la caratteristica di essere sterili, puri ed in alta concentrazione. Le piastrine sono necessarie per i pazienti in chemioterapia o con gravi malattie del sangue, sottoposti a trapianto di midollo o ad altri trapianti.

Con quale frequenza si può donare?
Il plasma e le piastrine normalmente vengono rigenerati rapidamente; pertanto l’intervallo minimo tra due aferesi è di 14 giorni . In un anno non possono essere effettuate più di 6 piastrinoaferesi o raccolti più di 10 litri di plasma (15 plasmaferesi).

Quali sono i rischi delle aferesi?
I rischi generici di una procedura di aferesi sono identici a quelli di una donazione di sangue; lievemente più frequenti sono i problemi nella sede del prelievo. Rischi specifici sono:

  • l’insorgenza di un’ipocalcemia, che si manifesta con sensazioni di formicolio o intorpidimento alle labbra ed impostamento della lingua;
  • la comparsa di una lieve dolosi per danneggiamento dei globuli rossi da parte dell’attrezzatura di prelievo;
  • la rottura del circuito con perdita delle emazia presenti all’interno dello stesso.

Questi fenomeni sono rari, senza gravi conseguenze e di facile controllo anche senza terapia farmacologia, se prontamente rilevati e trattati. Sia la donazione di sangue intero che le aferesi avvengono sempre sotto sorveglianza da parte del personale sanitario.

Quali sono i requisiti per la donazione mediante aferesi?
I requisiti generali per l’aferesi sono simili a quelli per la donazione di sangue intero. I requisiti specifici fondamentali sono: età compresa tra 18 e 60 anni; proteinemia non inferiore a 6 g/dl; conta piastrinica non inferiore a 150.000; non aver preso aspirina o farmaci simili nei sette giorni precedenti la donazione di piastrine e non soffrire di ritenzione idrico-salina. La plasmaferesi è particolarmente consigliata per Donatori con valori ridotti di emoglobina o con gruppi sanguigni particolari quali AB ( donatori universali di plasma).

Cosa si deve fare dopo la donazione?

  • Dopo la donazione, sei pregato di restare straiato per circa 10 minuti.
  • Subito dopo la donazione è opportuno assumere dei liquidi non alcolici; per questo ti verrà offerta una colazione leggera. Inoltre devi bere liquidi a temperatura ambiente più del solito durante la giornata della donazione.
  • Informa immediatamente il personale di sala se hai qualche reazione inaspettata, ad esempio: nausea, agitazione, senso di vuoto allo stomaco, sudorazione, brividi di freddo, sonnolenza, sensazione di svenimento. Il personale sanitario prenderà le misure necessarie. Non lasciare le Strutture Trasfusionali se hai ancora malessere e senza il consenso del Sanitario.
  • Non fumare per almeno 1 ora e mezzo dopo la donazione.
  • Se sanguina il punto dove è stato effettuato il prelievo, solleva il braccio teso al di sopra della testa e fai pressione sul cerotto fino alla cessazione del sanguinamento.
  • Se hai sensazione di vertigini o svenimento, sdraiati o siediti, ovunque ti trovi, chiama qualcuno per farti assistere. Se la sensazione di svenimento persiste, ritorna nella Struttura Trasfusionale se possibile, o chiama immediatamente il tuo Medico, un Medico delle Strutture Trasfusionali o il 118.
  • Se svolgi lavori od hobby pesanti o pericolosi (ad es: muratore o altri lavori su impalcature, pilota, subacqueo, rugby, etc.) astieniti per 24 ore dopo la donazione. Non è prudente usare la bicicletta od il motorino nelle 2-3 ore successive alla donazione.
  • Contatta i Medici delle Strutture Trasfusionali se hai qualche problema relativo alla donazione. Ricorda: puoi sempre ricorrere all’autoesclusione.
  • Se ti ammali nei primi giorni dopo la donazione, contatta le Strutture Trasfusionali dando le necessarie informazioni affinchè la donazione possa essere bloccata, in modo che non vi sia il rischio di procurare danno al Ricevente.